Moltissime attività lavorative, oggi, possono essere svolte da remoto; altre, come quelle dei liberi professionisti o degli insegnanti, iniziano al di fuori delle mura domestiche, ma continuano a casa. Uno spazio esclusivo per la propria attività, e che non debba essere allestito e smantellato ogni volta, rappresenterebbe la soluzione ideale. Se il vostro appartamento possiede una stanza in più, il gioco è fatto: troverete qualche dritta nel paragrafo dedicato. Quando la stanza in più però non c’è, come si realizza uno studio in casa?
Iniziamo col fare una precisazione: uno studio, anche se allestito in casa, è uno spazio professionale a tutti gli effetti. Questo è il motivo per cui vi consigliamo di rivolgervi comunque a dei professionisti dell’arredo ufficio.
Come abbiamo accennato prima, il punto di partenza è lo studio dello spazio a disposizione. A seconda della situazione in cui ci troviamo ad operare, infatti, dovremo avere un approccio diverso… e gli approcci sono uno l’esatto opposto dell’altro!
Lo studio in casa in una stanza dedicata: attenti ai passaggi spazio-temporali
Se l’appartamento dispone di una stanza in più, l’errore più grave che possiamo commettere nel realizzare lo studio in casa è quello di trasformare la porta in un passaggio spazio-temporale. Come insegna Wikipedia, un passaggio spazio-temporale consente uno spostamento immediato tra due siti fra loro distanti nello spazio, nel tempo o in altre realtà. Se non ci ricorderemo di sfumare l’ambiente domestico all’interno della stanza che adibiremo a studio, la porta diventerà come un varco che ci teletrasporterà in un’azienda.
È vero che lo studio deve essere pensato come uno spazio a sé stante e progettato seguendo l’imperativo della funzionalità, ma deve risultare comunque in armonia con l’ambiente domestico in cui è inserito.
Per questo motivo, vi suggeriamo di “sdrammatizzare” l’ambiente professionale inserendo elementi e complementi che richiamino l’arredo della restante parte della vostra abitazione.
Lo studio in casa inserito in altri ambienti: la parola d’ordine è armonizzare
Se la stanza in più non c’è, è necessario ritagliare lo spazio di lavoro all’interno di altri ambienti. La comodità di creare uno spazio permanente risiede nel non dover “apparecchiare e sparecchiare” il necessario ogni volta; il difficile, però, è realizzare una condivisione di funzioni pratica ed esteticamente apprezzabile.
Questa soluzione, infatti, richiede una sapiente organizzazione dello spazio e, soprattutto, molto ordine e disciplina da parte del proprio utilizzatore.
in più, se nel caso di prima dovevamo sfumare l’aria di casa nello studio per non renderlo una zona aliena rispetto al resto, qui c’è da fare l’esatto opposto. L’angolo studio deve fondersi dolcemente nell’ambiente in cui è inserito, armonizzarsi delicatamente col contesto. In sostanza, lo studio deve vedersi… ma non troppo.
L’ambiente più adatto ad ospitare lo studio é la zona giorno; in alternativa possono essere prese in considerazione anche zone di passaggio come corridoi e disimpegni.
Gli elementi di arredo essenziali per allestire uno studio in casa
Che si abbia a disposizione una stanza a sé o uno spazio all’interno di un altro ambiente, mai eccedere con gli arredi. Gli elementi fondamentali sono pochi; ovviamente, poi, a seconda della vostra professione, arricchirete l’ambiente con gli elementi specifici della vostra attività.
Il primo elemento di arredo è la scrivania. Dimensioni e colori andranno scelti in base allo spazio a disposizione e al contesto in cui sarà inserita; i consigli di uno specialista di progettazione di spazi professionali saranno preziosi. Un esempio? Se il vostro spazio di lavoro sarà inserito nel living, sarà meglio optare per una scrivania con gamba pannellata; abbinandole dei sistemi per la mimetizzazione dei cavi del computer, vi aiuterà a nascondere tutti quei dettagli che darebbero un’idea di disordine.
Il secondo elemento, che fa il paio con la scrivania, è la seduta da ufficio. Se cercate qualche consiglio per orientarvi nella scelta della sedia più adatta a voi, potete iniziare a leggere il nostro articolo sul tema. In questa sede ci limiteremo a darvi un consiglio spot, in relazione ai due approcci di cui abbiamo parlato prima. Se avete una stanza dedicata, “alleggerite” l’ambiente professionale scegliendo per la vostra seduta un rivestimento dal colore vivace; potreste poi abbinarle cornici, set da scrivania e tende dello stesso colore. Se invece state allestendo lo studio all’interno di un altro ambiente, scegliete un colore dell’arredamento circostante oppure un colore neutro.
Il terzo elemento è da individuare tra quelli deputati all’archiviazione. Parliamo quindi di librerie e mobili contenitori alti o bassi. La soluzione più adatta a voi sarà determinata dalla tipologia e dalla quantità di materiale che consultate e archiviate solitamente durante la vostra attività. Anche in questo caso vi offriamo qualche spunto di riflessione, da approfondire contattandoci. Se lo studio è in una stanza a sé, lo spazio per l’archiviazione può estendersi lungo tutte le pareti; in più, mobili e librerie possono avere la schiena non rifinita. Nell’altro caso, scegliendo ad esempio una libreria a giorno completamente rifinita, avremo un elemento per l’archiviazione con funzione divisoria.
Per completare l’opera…
Gli elementi essenziali, come abbiamo visto, sono tre: un piano di lavoro, una seduta comoda e un mobile contenitore. Il nostro studio può però essere arricchito con complementi d’arredo che lo abbelliscano e lo rendano più funzionale – spazio permettendo!
In un articolo avevamo stilato la top ten dei complementi di arredo più utili in ufficio. In uno studio in casa, ovviamente, le esigenze sono diverse, ma nelle posizioni più alte della classifica sono presenti tre elementi che anche nel nostro ufficio casalingo risulterebbero molto utili. Ci riferiamo alle tende, ai sistemi di illuminazione e ai set da scrivania.
Infine, volete creare uno spazio di lavoro al top? Leggete i nostri 7 consigli… e metteteli in pratica!