Nell’immaginario comune le sedie da ufficio hanno una forma semplice e ben precisa, con un sedile, uno schienale, le rotelle ed eventualmente i braccioli.
Se qualcuno ci chiedesse di disegnare una sedia da ufficio, sicuramente il risultato sarebbe simile all’immagine accanto (quantomeno nelle intenzioni!). La realtà, però, è ben diversa: se vi è già successo di entrare in un negozio di arredo per uffici chiedendo genericamente “una sedia da ufficio” avrete avuto modo di scoprire (a causa dell’impressionante quantitativo di successive domande del venditore!) quanto l’offerta di sedie per l’ufficio sia ampia e variegata, poiché include diverse tipologie destinate a specifici utilizzi.
Per chi fosse in procinto di acquistare una seduta per il proprio studio o una fornitura completa per un intero ufficio, questa guida sulle diverse sedie da ufficio presenti sul mercato sarà utile per fare un po’ di chiarezza.
Le sedie da ufficio operative
La sedia per ufficio cui facevamo riferimento all’inizio dell’articolo, in gergo tecnico, prende il nome di seduta operativa poiché è destinata a coloro i quali svolgono il proprio lavoro in posizione seduta. La caratteristica principale è la presenza delle rotelle, necessarie per consentire all’utilizzatore piccoli movimenti all’interno della propria area di lavoro senza alzarsi ogni volta. All’interno della famiglia delle operative si possono distinguere due sottocategorie: le sedie operative entry-level e le sedie operative ergonomiche. Le entry-level sono sedute adatte a chi cambia spesso postazione, si alza frequentemente o comunque passa complessivamente meno di 20 ore settimanali seduto, per cui può permettersi di scegliere una soluzione meno performante in termini di comfort – con dotazione di base, comprendente solo i sistemi di regolazione dell’altezza del sedile e dell’inclinazione dello schienale – a cui ovviamente corrisponde anche un costo più contenuto. Le sedute operative ergonomiche, invece, sono dedicate a chi passa più di 20 ore settimanali in posizione seduta (come i famosi videoterminalisti – VDT – del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro d.Lgs 81/2008, ma anche tanti impiegati a tempo pieno) e, per questa ragione, ha bisogno di una seduta più confortevole e accessoriata: le ergonomiche sono sedie da ufficio studiate per sostenere al meglio la schiena e aiutare chi lavora a mantenere una postura corretta durante le lunghe ore alla scrivania (ma per completezza vi suggeriamo la lettura del nostro articolo sulla postura); sono dotate di meccanismi ad alta tecnologia, con movimenti sincronizzati del sedile e dello schienale, con sedili avvolgenti a sostegno del bacino e strutture speciali e regolabili per la zona lombare. Nella galleria in fondo all’articolo, la LEM di Compir (disponibile nella versione a schienale alto e a schienale basso) rappresenta la famiglia delle operative entry-level e la Zed di Milani (con il caratteristico schienale in rete in 8 colori, il meccanismo sincronizzato con traslatore di seduta, lo schienale indipendente regolabile in altezza e il supporto lombare regolabile in profondità) le operative ergonomiche.
Le sedie da ufficio direzionali
La sedia direzionale, talvolta chiamata anche poltrona direzionale, è una seduta ergonomica caratterizzata da uno stile più ricercato ed elegante, adatta – appunto – ad arredare uffici di alto livello, come studi professionali e uffici dirigenziali. Ai meccanismi ergonomici già presenti nelle operative si accompagnano linee ricercate, materiali pregiati per le strutture e i rivestimenti, e imbottiture particolari che ne aumentano l’imponenza e – ovviamente – la comodità. Nella galleria abbiamo inserito a titolo esemplificativo la celebre Sally della Milani, una poltrona direzionale disponibile nella versione a schienale alto o medio, in foto nella versione con base e braccioli in legno.
Le sedie da ufficio da attesa e da conferenza
Nella famiglia delle sedute per l’ufficio rientrano anche le sedie destinate alle aree accoglienza, quelle per i visitatori-clienti, quelle delle aree relax e quelle delle sale conferenze. Sono tutte sedute caratterizzate da una base fissa, cioè dall’assenza di rotelle, proprio perché chi vi si siede lo fa per un tempo limitato e comunque non ha bisogno di spostarsi qua e là rimanendo in posizione seduta. Sono disponibili diverse tipologie di gambe (a razze, a slitta, classiche, ad anello) e di sedute. Come modello di esempio abbiamo scelto la Kicca della Kastel, una sedia impilabile disponibile in 8 versioni di telaio, 8 colori di scocca in polipropilene e nelle varianti con sedile imbottito (come in foto) o con sedile e schienale imbottiti.
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