La sedia da ufficio “giusta” nel mito della postura corretta

Chi lavora in un ufficio passa la maggior parte della propria giornata seduto alla scrivania, in genere davanti al PC; scegliere una buona sedia da ufficio è fondamentale, ma ci sono alcune cose da sapere.

Individuare la sedia da ufficio “giusta” non è un’operazione banale come potrebbe sembrare: purtroppo, scegliere una seduta di qualità discutibile o comunque non adatta alle proprie esigenze potrebbe comportare dolori alla schiena e scarsa produttività durante le ore di lavoro e, a lungo andare, addirittura richiedere spese in massaggi e fisioterapia.

Se quanto appena letto vi sembra un’esagerazione, sappiate che il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/08) nell’Allegato XXXIV indica il “sedile di lavoro” come parte dell’attrezzatura di un soggetto che lavori al PC e in una manciata di righe disciplina i requisiti che esso deve obbligatoriamente possedere per essere a norma di legge:

“Il sedile di lavoro deve essere stabile e permettere all’utilizzatore libertà nei movimenti, nonché una posizione comoda. Il sedile deve avere altezza regolabile in maniera indipendente dallo schienale e dimensioni della seduta adeguate alle caratteristiche antropometriche dell’utilizzatore.

Lo schienale deve fornire un adeguato supporto alla regione dorso-lombare dell’utente. Pertanto deve essere adeguato alle caratteristiche antropometriche dell’utilizzatore e deve avere altezza e inclinazione regolabile. Nell’ambito di tali regolazioni l’utilizzatore dovrà poter fissare lo schienale nella posizione selezionata.

Lo schienale e la seduta devono avere bordi smussati. I materiali devono presentare un livello di permeabilità tali da non compromettere il comfort dell’utente e pulibili.

Il sedile deve essere dotato di un meccanismo girevole per facilitare i cambi di posizione e deve poter essere spostato agevolmente secondo le necessità dell’utilizzatore.

Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino per far assumere una postura adeguata agli arti inferiori. Il poggiapiedi non deve spostarsi involontariamente durante il suo uso.”

Letta la normativa, sembra tutto chiaro: dobbiamo trovare una sedia da ufficio che ci consenta di assumere la posizione corretta. A questo punto, però, è giusto fare una precisazione importante…

Non esiste un’unica postura corretta!

Le linee guida in materia di ergonomia per il lavoro al PC solitamente fanno riferimento alla regola dei 90°, secondo la quale in una buona seduta per ufficio gli angoli torso/gambe, coscia/gamba e caviglia/piede della persona seduta risultano tutti retti. È opportuno precisare, però, che se davvero riusciste a stare seduti per l’intera giornata lavorativa seguendo la regola dei 90° vi arrechereste un danno notevole.

La postura "corretta" su una sedia da ufficio secondo la regola dei 90°

La postura “corretta” su una sedia da ufficio secondo la regola dei 90° [Fonte: web]

Può sembrare assurdo, eppure la realtà è che non esiste una postura ergonomica universale e, di conseguenza, non esiste la sedia da ufficio “giusta”, intesa come adatta a chiunque! Nel prossimo articolo vedremo come la scelta della sedia per ufficio debba dipendere dal profilo specifico del lavoratore che la utilizzerà, il quale è definibile grazie alle risposte a tre domande che riguardano la struttura fisica dell’individuo, il tipo di attività da lui svolta e il tempo passato in posizione seduta, .

Aggiungiamo una precisazione: per quanto comoda o “ideale”, qualsiasi posizione statica non è ergonomica. Questo è il motivo per cui rimanere per molto tempo seduti anche seguendo la regola dei 90° potrebbe rivelarsi dannoso! Il corpo umano è progettato per il movimento e, pertanto, stare fermi a lungo risulta faticoso.

Pensiamo alle sensazioni che si provano, ad esempio, dopo un viaggio di molte ore in auto o in bus turistico: la maggior parte delle persone inizia ad avvertire disturbi come come mal di testa, dolori al collo, rigidità delle spalle, difficoltà a concentrarsi, rigidità delle gambe e dolori articolari (in particolare alle caviglie e alle ginocchia).

Lo stesso principio vale per il lavoro d’ufficio, dove le persone stanno sedute alla scrivania per molte ore consecutive o spesso per la giornata intera. Inoltre, gli individui tendono a regolare la propria posizione in base all’attività che stanno svolgendo, ad esempio sporgendosi in avanti per leggere a monitor, appoggiandosi allo schienale se stanno navigando in internet o incurvandosi in avanti se stanno scrivendo.

Riassumendo:

  • l’unica postura ergonomica e corretta è quella che lascia la più ampia libertà di movimento possibile;
  • è opportuno evitare tutte le posizioni che comportano un sovraccarico su qualche distretto del corpo, ossia quelle che si assumono inclinandosi, sedendosi “storti”, “sdraiandosi” sulla sedia ecc.;
  • è comunque opportuno evitare di stare seduti per troppo tempo in maniera continuativa.

A questo punto verrà spontaneo domandarsi: ha senso, alla luce di quanto detto finora, acquistare una sedia da ufficio “ergonomica”? La risposta è ovviamente sì, per la stessa ragione per cui è più opportuno, in aggiunta al mettere in atto tutte le migliori strategie per assicurarsi il riposo migliore (quali ad esempio non consumare pasti troppo pesanti a cena e dormire un numero di ore sufficiente), preferire un buon materasso ad uno scadente!

Contattaci per richiedere informazioni e per scegliere col nostro aiuto la seduta più adatta a te!

La sedia da ufficio “giusta” nel mito della postura corretta ultima modifica: 2015-11-17T10:00:03+02:00 da Arredo Ufficio LAB by Simone Buscaglia

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