Scegliere la seduta da ufficio: le domande da porsi

Nel precedente articolo abbiamo spiegato come non esista una postura ergonomica universale – e, di conseguenza, neppure la seduta da ufficio “giusta” intesa come adatta a tutti indistintamente – ma come di sicuro qualunque posizione statica non sia non ergonomica.

Appurata, poi, l’importanza di evitare di stare per troppo tempo alla scrivania nella stessa posizione, rimangono i dubbi relativi alle caratteristiche che la nostra seduta da ufficio debba possedere. Le variabili in gioco sono veramente molte: il materiale, l’altezza dello schienale, la presenza o meno di braccioli, il tipo di movimento… Insomma, il rischio di perdersi tra le tante possibilità è reale!

In questa sovrabbondanza di opzioni un aiuto può arrivare dalle risposte a tre domande fondamentali: vediamole assieme!

1. “Come sono fatto, fisicamente?”Movimenti di una seduta da ufficio (Fonte: Kastel)

Sapevate che ciascuna seduta da ufficio ha un range di peso e altezza di riferimento?

Se siamo persone di altezza e corporatura nella media avremo un ampio margine di scelta tra le sedute di tipo standard; se, invece, siamo “fuori taglia” dovremo necessariamente circoscrivere le nostre possibilità. Se siamo persone di altezza superiore alla media o di corporatura massiccia, o addirittura entrambe le cose, la seduta da ufficio dovrà essere necessariamente calibrata per la nostra specifica struttura fisica. Se siamo persone più basse rispetto alla media, invece, la seduta da ufficio dovrà prevedere una serie di regolazioni (altezza del sedile, altezza dello schienale, supporto lombare, braccioli, poggiatesta ecc.) che ci consentano di adattarla alla nostra persona.

La regolabilità, in ogni caso, è una caratteristica importantissima anche in vista della necessità potenziale di dover utilizzare la nostra seduta in usi e contesti temporaneamente diversi (ad esempio, se per un lavoro di gruppo siamo costretti ad appoggiarci ad un piano di lavoro di altezza diversa).

Non trascuriamo, inoltre, la nostra storia personale: traumi o lesioni pregresse, sensibilità accentuate, una morfologia particolare o delle patologie specifiche devono assolutamente essere tenuti in considerazione nella scelta della seduta.

2. “Quali attività svolgo durante la mia giornata di lavoro?”

Per scegliere la seduta da ufficio adatta è necessario pensare a quanto tempo staremo seduti e alle attività che svolgeremo.

I modelli regolabili solamente in altezza sono adatti solamente ad un uso occasionale; per chi lavora tutto il giorno alla scrivania serve una seduta con maggiori possibilità di regolazione, che permetta di variare spesso la posizione.

Paradossalmente, anche se può sembrare strano, la sedia per chi passa molte ore seduto non deve essere troppo comoda: adagiandoci troppo, infatti, rischieremmo di assumere una postura scorretta che, a sua volta, comporterebbe una respirazione parziale (cioè non diaframmatica o addominale) e una relativa tensione muscolare.

A seconda dell’attività svolta, poi, potrebbe essere necessario un supporto migliore per la schiena – fornito ad esempio da alette laterali o da un meccanismo di inclinazione verso il basso – o per braccia e spalle che, in tensione, generano indolenzimenti e irrigidimenti nell’area cervicale.

3. “In che contesto inserirò la mia seduta da ufficio?”

Anche la migliore seduta da ufficio del mondo “funziona bene” solo se utilizzata correttamente. Cosa significa questa frase? È presto detto.

Immaginiamo di aver finalmente acquistato una sedia da ufficio ottima, dotata di tutti i comfort possibili, provata più volte nel negozio di arredamenti per ufficio e giudicata comoda e perfetta per noi; immaginiamo che, però, una volta portata in ufficio e regolata per la nostra altezza, risulti troppo alta rispetto al piano di lavoro a causa dei braccioli. Di fronte ad una situazione simile, generalmente gli approcci sono due: o abbasseremo la seduta, in modo tale che i braccioli scivolino agevolmente sotto la scrivania, oppure saremo portati a piegarci in avanti per raggiungere mouse e tastiera del PC. In alternativa, se possibile, smonteremo i braccioli eliminando fisicamente il problema. In ogni caso le caratteristiche ergonomiche che ci avevano portato a scegliere proprio quella seduta andranno perdute e diventerà una sedia come tante altre, incapace di garantire una postura corretta.

Uno scenario simile può essere evitato studiando accuratamente il contesto in cui la nostra seduta da ufficio sarà inserita, soprattutto se è un contesto pre-esistente alla seduta stessa: è necessario tener conto di scrivania, cassettiera, penisola, dattilo e tutti gli elementi che ci sono o ci saranno per evitare brutte sorprese!

Contattaci per ulteriori informazioni: ti aiuteremo ad individuare la seduta più adatta alle tue esigenze!

Scegliere la seduta da ufficio: le domande da porsi ultima modifica: 2015-12-01T10:00:03+02:00 da Arredo Ufficio LAB by Simone Buscaglia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.