Per riprogettare un ufficio a volte bastano delle pareti divisorie

Dopo qualche anno di attività può accadere di avere bisogno di fare qualche “aggiustamento” qua e là. Potrebbe servire qualche collaboratore in più, potrebbe essere necessario aggiungere un codice ATECO secondario… Purtroppo, potrebbe anche accadere di rendersi conto che i locali scelti per l’esercizio della professione non vanno bene. Se si tratta di dimensioni, c’è poco da fare: se l’ufficio è troppo grande o troppo piccolo per le vostre esigenze, non potete fare altro che cercare una sede più adatta e trasferire la vostra attività. Al contrario, se il problema riguarda una non efficiente organizzazione degli spazi, una soluzione alternativa c’è: è possibile riprogettare l’ufficio grazie alle pareti divisorie.

Le pareti divisorie sono elementi verticali che – nomen omenservono a suddividere gli spazi, ma senza richiedere interventi strutturali, che per definizione risultano sempre impegnativi e vincolanti. Infatti, essendo delle aggiunte completamente indipendenti, possono essere posizionate e riposizionate a piacere garantendo la più completa flessbilità.

Le pareti divsorie consentono di riprogettare e ottimizzare gli spazi senza effettuare interventi strutturali e invasivi. In foto, una soluzione firmata Arcadia.

Le pareti divsorie consentono di riprogettare e ottimizzare gli spazi senza effettuare interventi strutturali e invasivi. In foto, una soluzione firmata Arcadia.

Le caratteristiche delle pareti divisorie

Secondo manuale, le pareti divisorie sono sistemi mobili di partizione di volumi interni. In questa definizione, il termine “mobili” sottolinea la loro caratteristica principale, cioè la possibilità di smontarle e rimontarle più volte per riutilizzarle in locali diversi o per creare ambienti sempre diversi nello stesso locale.

Le pareti divisorie però hanno altre caratteristiche molto interessanti:

  1. La loro installazione non è classificabile come opera muraria, per cui non è necessario richiedere concessioni edilizie.
  2. Permettono di modificare velocemente gli spazi, in modo da adattarli più agevolmente alle mutevoli esigenze di chi lavora al loro interno.
  3. A seconda del modello e dell’impostazione scelta possono nascondere al proprio interno cavi elettrici e di rete, in modo da facilitare gli interventi tecnici.
  4. Non richiedono interventi di manutenzione ordinaria come la ritinteggiatura periodica necessaria per le pareti in muratura.

Siamo sicuri del fatto che, messa così, l’esigenza di riprogettare il vostro ufficio vi sembri già meno problematica!

Trasparenza e colore, eleganza e grinta: questa soluzione divisoria monovetro permette di dividere gli spazi con stile. La realizzazione in foto è firmata Mascagni.

Trasparenza e colore, eleganza e grinta: questa soluzione divisoria monovetro permette di dividere gli spazi con stile. La realizzazione in foto è firmata Mascagni.

Le tipologie di pareti divisorie

Come abbiamo detto, le pareti divisorie sono perfette quando ad esempio sorge la necessità di avere una postazione di lavoro più riservata rispetto alle altre o di dividere squadre operative differenti, senza però dover cambiare ufficio.

Sono elementi che si adattano praticamente a qualsiasi ambiente di lavoro perché modulari e perché disponibili in diverse tipologie.

Le pareti divisorie più conosciute, le “classiche”, presentano una struttura metallica zincata e pannelli in nobilitato melaminico o vetro; in questo modo è possibile garantire una trasparenza parziale (pareti divisorie vetrate) o nulla (pareti divisorie cieche). Possono essere a tutta altezza, dal pavimento al soffitto, o ad altezza ridotta, come nel caso della prima foto presente in questo articolo.

Una parete divisoria attrezzata, invece, è un elemento che unisce la funzione divisoria (che oltretutto permette il passaggio degli impianti elettrici e di rete) a quella di archiviazione, perché le armadiature in nobilitato melaminico vanno dal pavimento al soffitto.

La parete attrezzata rappresenta la quintessenza dell'ottimizzazione degli spazi. Questa soluzione è firmata Newall.

La parete attrezzata rappresenta la quintessenza dell’ottimizzazione degli spazi. Questa soluzione è firmata Newall.

Di grande effetto visivo sono invece le pareti divisorie monolitiche (o monovetro), caratterizzate da pannelli in cristallo inseriti in una struttura in alluminio e senza elementi di giunzione visibili tra i diversi pannelli. Per ovvie ragioni, questa soluzione non consente il passaggio di cavi.

La soluzione più dinamica di tutte, però, è rappresentata da quelle dette manovrabili: grazie ad un carrello-guida orizzontale fissato a soffitto, i moduli che compongono la parete scorrono per chiudere o aprire l’elemento divisorio.

Alcuni modelli di pareti manovrabili non hanno necessità di guida a pavimento e permettono di inserire perfino porte di passaggio. Grazie alla possibilità di scegliere tra decine di finiture diverse, poi, è impossibile non trovare la soluzione perfetta per ogni esigenza. Quella in foto, ad esempio è firmata Oddicini.

Alcuni modelli di pareti manovrabili non hanno necessità di guida a pavimento e permettono di inserire perfino porte di passaggio. Grazie alla possibilità di scegliere tra decine di finiture diverse, poi, è impossibile non trovare la soluzione perfetta per ogni esigenza. Quella in foto, ad esempio è firmata Oddicini.

In ogni caso, è possibile realizzare soluzioni belle e funzionali, che garantiscano l’isolamento acustico e la riservatezza (ad esempio, nel caso di trasparenze, inserendo dei sistemi di tende tecniche).


Valutate le pareto divisorire per l’ottimizzazione o per la riorganizzazione dei vostri spazi di lavoro! Contattateci per maggiori informazioni : i nostri consulenti vi aiuteranno a realizzare il progetto perfetto per le vostre necessità.

Per riprogettare un ufficio a volte bastano delle pareti divisorie ultima modifica: 2018-02-06T10:45:08+02:00 da Arredo Ufficio LAB by Simone Buscaglia

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